È definita come una paura persistente, anormale e ingiustificata del tempo e del passare del tempo.
Questa condizione di paura morbosa per la durata o l’immensità del tempo è caratterizzata dal panico, l’ansietà e la si relaziona con la claustrofobia. E’ chiamata anche nevrosi delle prigioni, poiché con frequenza i detenuti la sentono in qualche grado quando realizzano la durata della loro sentenza, del lento scorrere del tempo, rinchiusi in prigioni.