Eisoptrofobia

È definita come una paura persistente, anormale e ingiustificata degli specchi, o di vedersi riflesso in uno specchio.
Coloro che patiscono questa fobia sentono un’ansietà indebita guardandosi allo specchio, persino quando si rendono conto che le loro paure sono irrazionali. Dovuto alla base superstiziosa della paura, possono preoccuparsi che rompere uno specchio possa portare sfortuna o che guardarsi allo specchio li metterà in contatto con un mondo sovrannaturale residente nello specchio.
Gli specchi e altre superfici riflettenti sono da tempo associate con ciò che è strano o bizzarro. Per esempio, nella mitologia greca, Narciso s’innamorava della propria immagine riflessa nell’acqua di una fontana, credendo di vedere l’immagine di una bella ninfa. Incapace di abbracciare o andare dall’immagine, si allontanò e si trasformò in un fiore. Nel ritratto di Dorian Gray, un romanzo di Oscar Wilde, il ritratto di un bel giovane inizia a deteriorarsi, riflettendo la corruzione dell’essere interiore. Il ritratto diventa un specchio dell’anima del giovane. Il protagonista commette assassinio e si suicida. Si veda anche catoptrofobia.

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