Zoofobia

È definita come una paura persistente, anormale e ingiustificata degli animali.

Questo termine può usarsi in due sensi. Da una parte è un termine generico per esprimere la classe di fobia specifica in cui il paziente teme gli animali, sia alcuni in particolare sia gli animali non umani i generale. Da altra parte, la zoofobia puà essere riferita al semplice disgusto o rifiuto verso gli animali.
Esempi di zoofobie specifiche potrebbero essere entomofobie (paura degli insetti), quali l’apifobia (paura delle api), aracnofobia (paura dei ragni) o mirmecofobia (paura delle formiche. Esiste anche la paura dei rettili (herpetofobia), o delle seroi in particolare (ofidiofobia). Vi sono persino persone che temono gli animali domestici, come il cane (cainofobia) o il gatto (ailurofobia). Alcune classi di zoofobia sono timori estremi degli animali che si sa possono essere pericolosi, come i tori (taurofobia) o paura degli squali (selacofobia). Tuttavia, la zoofobia non deve confondersi con una paura ragionevole degli animali pericolosi o minacciosi, come un orso selvatico o una serpe velenosa. Esistono anche fobie verso animali inoffensivi, come le galline (alektorofobia), i pesci (ictiofobia) e le talpe (zemifobia).
La zoofobia, come qualsiasi disordine di questo tipo, può causare diversi sintomi propri dell’ansietà, quali la tachicardia, la sudorazione dei palmi, secchezza orale, tremori, ecc. può arrivare persino a sfociare in attacchi di panico finché il fobico riconosce che i suoi timori non hanno fondamento. Può essere trattata con terapie cognitive-di condotta e usando metodi di esposizione e tecniche di manipolazione dell’ansietà. In molti casi, la medicazione con ansiolitici o anti depressivi può essere di aiuto, specialmente nei momenti iniziali di una terapia.

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